Storia del Logo

Pagina dedicata alla storia del logo della Comunità Montana Valtellina di Tirano

“Se la storia è essenzialmente l’espressione della COMUNITA’ in tutti i settori, non si possono non considerare documenti storici le incisioni rupestri, perché esse ci forniscono innumerevoli informazioni sulle vicende dell’uomo, sugli sviluppi di carattere economico, sociale, politico e culturale che di volta in volta contraddistinguono le svolte storiche.”

“… bisogna saper valorizzare e utilizzare un bene che ancor prima che artistico-archeologico è storico, indagarlo in tutti i suoi aspetti perché parli all’uomo di oggi e gli dia la chiave interpretativa del presente…”

“…è il territorio che ci permette di individuare una delle più antiche manifestazioni della cultura lombarda e di ricostruire, grazie ai suoi reperti di natura poligrafica, litica e metallica, la facies culturale della popolazione che dal tardo neolitico alla fase preromana abitò la Valle dell’Adda. Dall’esame di tali testimonianze, infatti, ci vengono risposte sulla vita, sulla cultura e sul ruolo delle antiche genti alpine che crearono le premesse della formazione spirituale dell’uomo di oggi.”

 


È da queste considerazioni (premessa di Laura Valmadre alla descrizione dell’ARTE RUPESTRE SUI COLLODI DI GROSIO) che prende spunto il seguente progetto di marchio istituzionale per la Comunità Montana Valtellina di Tirano. Osservano le incisioni dei nostri antenati sulla pietra dei colli sopra Grosio si notano oltre alle figure con sembianze umane anche motivi figurativi altamente simbolici, spirali, collane ellittiche, labirinti e PROTOERPICI RASTIFORMI.

Quest’ultimi sono la sola testimonianza rimastaci dei primi strumenti utilizzati per la cura del territorio. Quale miglior simbolo, un antico “attrezzo” da sempre utilizzato per la coltivazione e la salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo, per identificare la Comunità Montana di Tirano il cui territorio è utilizzato in prevalenza per coltivazioni agricole (frutteti, vigneti, ecc.), base dell’economia locale. “Il rastrello”, ridisegnato volutamente con un tratto non ben definito sulla base dell’incisione per ricordare le origini primitive, nello sviluppo del progetto prende sembianze diverse.

Oltre a ricordare l’utensile agricolo lo si può identificare con un ARBUSTO o pianta che sbuca dalla terra, o con delle RADICI elementi fondamentali per lo sviluppo e la vita delle piante. Analizzando più a fondo il simbolo possiamo riconoscere una “T” maiuscola (Tirano) che lo caratterizza e gli da una maggior forza identificativa. Per quanto riguarda i colori, sono stati utilizzati il VERDE (colore che ricorda la natura) ed il MARRONE (colore tipico della terra e del legno) a simbolo di una cultura contadina rispettosa del territorio. “Il patrimonio che queste incisioni ci trasmettono è inestinguibile: ci danno la percezione dell’antichità delle nostre radici, la rappresentazione naturalistica del rapporto dell’uomo con la natura in una serie di esperienze sempre più complesse, l’idea del travaglio che sta alla base della formazione di qualsiasi società ed infine la consapevolezza che i problemi che sovrastano l’uomo sono sempre gli stessi al di là del variare dei secoli.”

Il protoerpice, inciso sulla roccia degli uomini primitivi, simboleggia in modo sintetico ma chiaro un’aspetto della vita economica e sociale di allora. Aspetti simbolici che ritroviamo nel marchio qui presentato che è sicuramente destinato, traendo le sue origini dal graffito rastiforme, a durare nel tempo; questo è l’augurio.

Pagina aggiornata il 28/11/2024

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